Turismo, cultura, enogastronomia
L’alluvione di maggio ha ribadito un concetto molto semplice e potente: siamo una valle. E dobbiamo pensarci tale. Partendo dal turismo, dove questo aspetto è macroscopicamente evidente, occorre ripensare azioni per valorizzare la nostra vallata in maniera unitaria ed integrata, mettendo a sistema i settori del turismo e quelli collegati, specie nei servizi e comunicazione, a vantaggio anche della vita cittadina. In poche parole: strutturare l’offerta turistica.Da Pro Loco a Ufficio Turistico di Valle (da intendersi naturalmente come zona di pertinenza del Comune di Brisighella ma con azioni sinergiche pensate e realizzate in collaborazione con gli altri comuni di Marradi e Faenza): un organismo responsabile della promozione e dell'accoglienza turistica della vallata. Fornisce informazioni ai visitatori su attrazioni, eventi e servizi locali, collabora con le strutture ricettive e promuove le peculiarità del territorio, contribuisce a stimolare il turismo e a valorizzare le risorse della zona. Comunica la valle con operazioni di storytelling adeguate, con un calendario unico degli eventi, delle strutture ricettive e delle esperienze, secondo la definizione di un Piano di Comunicazione Unitario. Oggi non si parla genericamente di turismo, ma di turismi. I visitatori che raggiungono il nostro territorio hanno desideri ed esigenze diverse e che richiedono un pluralismo di approcci, strategie e forme di comunicazione. Cammini + enogastronomia, Arte + relax, Food Experience + ebike, sono solo alcuni esempi. Valorizzare le aree periferiche e rurali (p.e. le frazioni del Comune) Come? Creando proposte coordinate di prodotti turistici legati all’enogastronomia, sostenendo processi di aggregazione dell’offerta, favorendo le experience legate alle specialità locali: olio, agricoltura, raccolta, pesca, cucina, sono solo alcuni esempi. Promuovendo progetti per valorizzare le aree rurali come luoghi dove poter svolgere smart working, soggiorni lavorativi, residenze d’artista. Sviluppare la fibra ultraveloce per sviluppare smartworking e realizzazione di postazioni di lavoro nelle frazioni. Valorizzare i luoghi della memoria e collegarli fra di loro in un progetto turistico-culturale. Riqualificare e dare una nuova funzione turistica alle stazioni ferroviarie e alle numerose case cantoniere ferroviarie, anche in considerazione del fatto che ciò che caratterizza la nostra vallata è proprio la linea ferroviaria.
Vena del Gesso Romagnola (Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola), Patrimonio Unesco. Un patrimonio da comunicare e valorizzare con importanti attività di comunicazione e promozione. Le grotte, il paesaggio dei gessi e la geologia di quest’area hanno attirato studiosi e ricercatori da varie parti del mondo e affascinano i visitatori con paesaggi unici nel loro genere. Il Museo Geologico all’aperto ex cava del Monticino, che racchiude la storia della fauna di 5,5 milioni di anni fa, e la Grotta Tanaccia rappresentano due siti importanti che possono far immergere il visitatore nel cuore del patrimonio UNESCO. Non va poi dimenticato il Centro Visite Rifugio Ca’ Carné, punto di riferimento importante del turismo locale da decenni, con i suoi percorsi naturalistici e geologici fruibili in autonomia o con una guida. La cava di lapis specularis di Ca’ Toresina e l’ex cava Marana forniscono invece un’ottima occasione per scoprire come gli esseri umani hanno interagito con il gesso nel corso dei secoli a partire dall’epoca romana. La valorizzazione di questo patrimonio in collaborazione con l’Ente Parchi Romagna, attraverso il coinvolgimento delle guide del parco, specializzate sul territorio, e in sinergia con le realtà produttive e culturali locali possono fornire occasioni importanti per il turismo locale. Questo può essere fatto incrementando la rete esistente tra gli uffici turistici locali, le attività produttive, le strutture ricettive e i centri visita del parco, migliorando l’accessibilità alle informazioni per i turisti stranieri, attraverso la redazione di materiale informativo dedicato tradotto nelle principali lingue europee, e valorizzare i centri culturali locali, con particolare attenzione al centro culturale e ricreativo “M. Guaducci” di Zattaglia. Quest’ultimo, in particolare, può rappresentare una porta di ingresso ai gessi di Monte Mauro dal versante brisighellese e diventare un punto di riferimento per i frequentatori abituali dell’area e per coloro che intraprendono i cammini a lunga percorrenza che attraversano la Vena del Gesso. L’implementazione di una rete di turismo lento, di qualità e attento alla tutela del territorio attraverso la creazione di percorsi in collaborazione non solo con i comuni del parco regionale, ma anche con quelli degli altri 6 siti facenti parte della candidatura UNESCO nelle province di Reggio Emilia, Bologna e Rimini non solo può aumentare la visibilità e l’attrattività del nostro territorio, ma può favorire un aumento dei flussi nei periodi che ora risultano di bassa stagione.
Enogastronomia come traino
Nel Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023 emerge che gusto, tradizioni, specialità sono tra gli obiettivi dei turisti alla ricerca della novità. I luoghi più gettonati sono cantine e frantoi. Saperne di più, questo l’obiettivo del 76% dei turisti, che vogliono migliorare la propria cultura enogastronomica in viaggio. In particolare, il 61% vorrebbe conoscere la storia e gli aneddoti relativi all'azienda e alle produzioni quando visita un frantoio o un’azienda olearia, il 59% durante le visite in cantina. Come rispondere a queste richieste? Esperienze e storytelling, quindi racconto e comunicazione capace di intercettare e sfruttare nuovi media e linguaggi.
Qualità e contenuti
Valorizzare due prodotti fondamentali: Olio di Brisighella e Carciofo Moretto. Ma anche il vino (Brisighella Anima dei Tre colli), la cucina con la “spoja lorda”, la filiera della Mora romagnola e gli altri prodotti artigianali. Non basta organizzare una sagra, ma serve un progetto integrato di comunicazione e valorizzazione, con un piano strategico pluriennale di investimenti e iniziative per costruire reputazione, notorietà, esperienze turistiche. Con il coinvolgimento attivo di ristoratori, produttori, e operatori commerciali del territorio.Il Comune dovrà favorire l’aggregazione dei vari produttori valorizzando il Consorzio dell’olio DOP Brisighella e dove possibile la creazione di filiere integrate del turismo.E’ necessario che Brisighella ritorni ad essere protagonista nelle tante associazioni di promozione e qualità come l’Associazione “I Borghi più belli d’Italia”, Bandiere Arancioni del Touring Club, Città dell’Olio e Città Slow che tanto prestigio ha dato negli anni passati al nostro borgo. E’ necessario inoltre in un mondo in continua evoluzione ricercare anche nuove strade e nuove associazioni che promuovano le bellezze del nostro territorio, il nostro paesaggio, le produzioni tipiche e le buone pratiche.
Sostenibilità ed ecologia
Avere un approccio ecologista al turismo significa valorizzare e sostenere particolari tipologie di viaggio, come per esempio: cammini, bicicletta, viaggi lenti, il treno, ma anche la destagionalizzazione, in poche parole rendere il turismo una risorsa ponderata e benefica (non una minaccia per i territori). Inoltre, un approccio sostenibile significa impegnarsi affinché la distribuzione della ricchezza generata dal turismo sia distribuita in maniera equa sul territorio e nell’arco dell’anno, evitando quindi che i flussi si concentrino in aree limitate o in periodi brevi. Pensare il turismo in ottica di valle, significa anche sostenere il piccolo commercio, in particolare di frazione anche con incentivi economici o fiscali mirati.
Turismo culturale
Premi, dibattiti e festival, sono il modo migliore attraverso il quale un borgo diventa location d’eccezione, teatro di un evento unico. Negli anni recenti il turismo culturale è cambiato (non solo mostre, musei o beni culturali) ma ha assunto anche dei connotati differenti, definiti dalla capacità dei luoghi di mettere in moto quella parte dell’industria culturale che è legata alla destinazione. Riteniamo che Brisighella abbia le potenzialità per sfruttare anche questo importante bacino turistico.
Wedding Tourism
Brisighella per le sue bellezze e i suoi scorci è già naturalmente una località vocata per le celebrazioni dei matrimoni grazie anche a riconosciuti operatori che operano in tale ambito. Riteniamo importante consolidare questa posizione e intercettare nuovi mercati e opportunità.
Un progetto di riqualificazione importante
Riteniamo ineludibile offrire a Brisighella un progetto di riqualificazione delle aree più significative e degradate del centro storico. Un progetto complessivo che parte da Piazza Marconi, Via degli Asini (scala Porta Gabolo) facciata Palazzo Comunale, Galleria della Manica, percorsi e sentieri di salita verso Torre dell’Orologio, Rocca e Monticino.I “tre colli” sono diventati Patrimonio dell’Umanità e la Via degli Asini può e deve diventare l’accesso dei cittadini e dei turisti a questo sito, insignito di un riconoscimento mondiale, e ai percorsi naturalistici che da lì partono per entrare dentro al Parco Regionale. Della Vena dei Gessi. Un progetto complessivo, organico che cura ogni dettaglio: colori, materiale, percorsi, segnaletica, illuminazione dei monumenti. Un progetto pluriennale che utilizzi tutti i fondi pubblici a disposizione per donare a Brisighella un borgo gradevole e rinnovato a partire dal suo cuore. E’ necessario che anche i residenti vengano coinvolti e si pensi per loro ad un sistema di parcheggi riservati in particolare nei giorni in cui il centro è interessato da eventi.
Sentieri Agro-urbani
Diventiamo i primi turisti sul nostro territorio attraverso percorsi pedonali a circuito che abbiano il loro cuore nel centro di Brisighella, di Fognano, di Marzeno, di San Cassiano, di San Martino, di Zattaglia, di Villa Vezzano. Sentieri agro-urbani che in maniera concentrica partano da tutte le nostre frazioni e vadano a intersecarsi in percorsi sempre più lunghi e di ampio respiro: passeggiate a misura di tutti i passi, dai genitori con i passeggini che cercano percorsi semplici, alle persone con limitata mobilità che possano scegliere il percorso adatto a loro, ai nostri nonni che possano fare due passi in tranquillità nei nostri paesi, ai turisti o camminatori un po’ più motivati che vogliano scoprire ad esempio il fiume o i colli, fino ai trekker più esperti che possono solcare la vallata o attraversare da una all’altra. Creare insomma una rete di sentieri che parte dal cuore dei nostri centri e coinvolge passo dopo passo le nostre colline. Molti sentieri hanno subito la violenza dell’alluvione e praticamente nessuno è stato ripristinato pertanto il lavoro da fare è lungo ma l’obiettivo finale non può essere perso di vista.
Cammini
Da una recente report sui cammini/pellegrinaggio e il turismo sostenibile più di 148mila persone si siano messe in cammino nel 2023 (+20,3%) generando 1,35 milioni di pernottamenti. Attraversano il nostro territorio il cammino di Sant’Antonio tappe 12 e 13, il Cammino di Dante anello unidirezionale che parte da Ravenna in 20 tappe. Il profilo del viaggiatore che intraprende questo tipo di percorsi predilige alloggi economici come gli ostelli, luoghi di incontro e relazioni fra viaggiatori. Promuovere un turismo lento e sostenibile, fa bene anche al nostro territorio anche in termini economici.