Agricoltura e attività produttive
L’agricoltura, insieme al turismo, è un pilastro dell’economia brisighellese. L’agricoltura nel nostro Comune è anche un presidio ambientale ineludibile e molti nostri agricoltori sono veri rappresentanti di una “agricoltura eroica” che cercano di mantenere l’ambiente salvaguardando il precario equilibrio reddituale che c’è in questi territori mantenuto in piedi da generazioni. Puntare ad una agricoltura sostenibile e di qualità che sappia non solo valorizzare produzioni locali, ma possa garantire un reddito e quindi un futuro alle aziende che generalmente sono a carattere famigliare. Sempre più le piccole aziende agricole hanno grosse difficoltà ed è necessario che possano nascere strutture di servizio collettivo che rispondano con mezzi e servizi e che vadano a compensare gli svantaggi inevitabili dati dal fattore di scala. Con gli agricoltori che vivono il territorio si possono trovare nuove vie di collaborazione; ad esempio, un maggior coinvolgimento con i frontisti delle strade comunali e vicinali ad uso pubblico in ordine alla manutenzione ordinaria e pulizia. L’agricoltura è il settore più colpito dal cambiamento climatico, sia per le coltivazioni di tipo intensivo che necessitano di approvvigionamento idrico, sia per le coltivazioni di media e alta collina, condizionate dal dissesto idrogeologico e dalle frane. È importante quindi impostare una politica che favorisce la redditività delle aziende specie quelle di frontiera dove è a rischio lo spopolamento e sono un presidio irrinunciabile per salvaguardia territorio e prevenzione del dissesto. A Brisighella, come in un nessun altro Comune dell’Unione, agricoltura e turismo sono un binomio e i produttori e gli agricoltori fanno parte di una filiera turistica diffusa quando hanno a che fare con i prodotti tipici (carciofo, olio e vino): è importante quindi sostenere il lavoro di chi si adopera per far conoscere i prodotti (produttori e CAB, sagre di prodotti tipici) e a chi crede in nuove frontiere da sperimentare (come nel caso dell’Associazione Brisighella Anima dei Tre Colli). Abbiamo 25 cantine sul territorio e gli agriturismi rappresentano la maggioranza dell’offerta extralberghiera che a sua volta rappresenta oltre l’80 per cento dei posti letti disponibili. Gli agricoltori possono essere coinvolti anche per la manutenzione delle scarpate e della rete scolante delle strade e delle pertinenze rurali verificando la possibilità di sottoscrivere un accordo con associazioni di categoria. Occorre che l’Amministrazione si faccia parte del processo di ricostruzione post alluvionale favorendo l’accesso ai fondi commissariali per le aziende agricole che hanno avuto danni a campi, strade e strutture aziendali. I centri storici del capoluogo e delle frazioni stanno attraversando una lunga fase di chiusura delle piccole attività artigianali e dei piccoli negozi che va di pari passo al progressivo abbandono delle abitazioni nelle aree più storiche. Esistono tuttavia realtà commerciali consolidate e nuove iniziative in particolare nel campo della ristorazione che vanno sostenute e incoraggiate. È necessario perseguire politiche anche economiche per attrarre famiglie e lavoratori per favorire occupazione nelle piccole e medie aziende industriali e artigianali presenti nel territorio che faticano a trovare personale qualificato.Insieme alle politiche di attrattività delle famiglie occorre prevedere un programma reale di sostegno che può essere rivolto alle attività esistenti e alle attività di nuova apertura.Si possono prevedere, sull’esempio di altri Comuni limitrofi, agevolazioni temporanee sulle tasse comunali (IMU, TARI) e contributi anche a fondo perduto per le attività su strada e di frazione anche in un’ottica di riqualificazione. Esplorare la possibilità di aiutare le aziende e anche i cittadini con la creazione di comunità energetiche, consapevoli comunque che il maggior contributo è stato previsto dalla legge per i Comuni al di sotto dei 5000 abitanti. Sostenere la creazione di una filiera della carne di selvaggina. Come accade già in altri territori, riteniamo sia possibile anche nella nostra vallata valorizzare percorsi per la creazione di una filiera della produzione di carni da selvaggina; una filiera di qualità̀, etica e sostenibile che parte dal cacciatore e arriva fino al consumatore finale, passando per le istituzioni, gli organi di controllo, i macellai, il mondo della ristorazione. Per valorizzare un patrimonio fatto di grandi risorse di carni di qualità̀, sane, nutrienti, naturali. A vantaggio di tutto il territorio.